Non uscire nella notte

Chloe Davis aveva dodici anni quando sei ragazze scomparvero.
Aveva sempre dodici anni quando fu arrestato suo padre, il serial killer della sua città.

Sono passati vent'anni. Chloe è una psicologa affermata e ha un fidanzato con cui sta organizzando il matrimonio. Certe ferite però non si rimarginano mai. Chloe vive costantemente con l'ansia, ha paura del buio e a volte la sua mente è così fuori controllo che non può fare a meno delle sue pillole.
Quando un'adolescente scompare le sembra di ricadere nell'incubo, anche perché lei è la chiave per risolvere il crimine.

Il romanzo d'esordio di Stacy Willingham è un thriller che, nonostante non mi abbia convinta fino in fondo, ho trovato ricco di suspense e tensione.
Viviamo la storia attraverso gli occhi della protagonista, occhi pieni di paranoia che non sempre vedono la realtà con lucidità. Questo contribuisce a spaesare il lettore e a rendere ancora più ambiguo il personaggio di Chloe.
L'aspetto psicologico del personaggio di Chloe è ben approfondito, e questa è una delle caratteristiche che mi è piaciuta di più del romanzo.

Tuttavia ho trovato la narrazione altalenante. Ci sono parti che si divorano in un attimo, e altre lente e ripetitive e purtroppo ho indovinato la soluzione già dopo i primi capitoli.
Non ho avuto il colpo di scena che speravo, anche perché i personaggi sono pochi e la dinamica è abbastanza prevedibile, però qualche piccolo dettaglio sul finale è stata inaspettato.

Complessivamente è stata una lettura piacevole a cui avrei dato qualche punto in più se ci fossero state più svolte nella trama.